La Terza Missione
Cos'è
Accanto ai due obiettivi fondamentali della formazione e della ricerca, l'Università persegue una terza missione, opera cioè per favorire l'applicazione diretta, la valorizzazione e l'impiego della conoscenza per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società. In tale prospettiva, ogni struttura all'interno dell'Ateneo si impegna per comunicare e divulgare la conoscenza attraverso una relazione diretta con il territorio e con tutti i suoi attori.
L'Università è tradizionalmente pensata come il luogo deputato all'alta formazione e alla ricerca, ma ha anche come obiettivo il dialogo con la società. L’Università, contribuendo allo sviluppo sociale, culturale ed economico della Società che la ospita, è chiamata a costituire un ponte con industria, società civile e territorio.
Per Terza Missione delle università si intende l'insieme delle attività con le quali gli atenei interagiscono direttamente con la società e il proprio territorio di riferimento, sia attraverso azioni di valorizzazione economica della conoscenza che più in generale attraverso attività ed eventi di ordine culturale.
Si è messa in discussione recentemente, attraverso un dibattito ripreso sui media, l’opportunità per le università italiane di coltivare progetti di Terza Missione (oggi definita in realtà "valorizzazione delle conoscenze"), termine con cui si indicano tutte le attività, di solito organizzate in specifici progetti, attraverso cui l’università interagisce con il mondo imprenditoriale, le istituzioni pubbliche e private, i diversi settori del volontariato, più in generale con la società nel suo insieme.
Dal dibattito, purtroppo, sembra essere emersa un'immagine della Terza Missione piuttosto riduttiva: come se fosse in sostanza un'attività di conferenze. Si tratta in realtà di un panorama di iniziative estremamente ricco, articolato e variegato. In sostanza, comunque, le preoccupazioni sollevate sono così riassumibili: di fronte alle esigenze di didattica aumentate, anche a causa delle maggiori necessità degli studenti, che arriverebbero a immatricolarsi con una preparazione maggiormente eterogenea e un’esperienza culturale meno matura di un tempo; di fronte alle crescenti incombenze burocratiche che già appesantiscono enormemente il lavoro dei docenti, sottraendo loro tempo utile; di fronte alla già grande densità di attività di comunicazione della conoscenza portate a termine da istituzioni eterogenee con cui l’università è costretta a entrare in concorrenza; in un già difficile contesto interno ed esterno, insomma, dedicarsi a progetti di Terza Missione porterebbe al rischio di trascurare le due missioni fondamentali dell’università, ovvero la didattica e la ricerca.
Perchè un portale dedicato alla Terza Missione
Il decreto legislativo 19/2012, che definisce i principi del sistema di Autovalutazione, Valutazione Periodica e Accreditamento, e successivamente il DM 47/2013, che identifica gli indicatori e i parametri di valutazione periodica della ricerca e della terza missione (allegato E), hanno riconosciuto a tutti gli effetti la terza missione come una missione istituzionale delle università, accanto alle missioni tradizionali di insegnamento e ricerca. Questo processo di istituzionalizzazione della terza missione, delineato dal quadro normativo e accelerato dalle decisioni dell’ANVUR, ha avuto come primo effetto la necessità di creare un sistema informativo solido su cui fondare la valutazione.
La terza missione è diventata una voce da valutare nell’assegnazione dei fondi alle università e ai dipartimenti, sicché occorre non solo (come si è più o meno sempre fatto) praticare la Terza Missione ma anche registrarla, darne conto, compilare pagine web. Il Public Engagement ha, come tutto, il suo bravo format, che va compilato in ogni sua parte per mostrare ai Valutatori che si chineranno su queste carte, chiunque essi siano, che ci si è dati da fare, e per aiutarli nell’esatta misurazione di questo Engagement. Ma spesso il recupero delle informazioni è un'opera ardua, oltre che certosina, con il serio rischio di dimenticare sempre qualcosa. Va a finire che, come consuntivo, si possa prendere in seria considerazione la possibilità che l'obiettivo proposto non è stato raggiunto. Da qui la necessità di avere la disponibilità di un elenco ordinato e ragionato delle attività svolte, utile non solo in fase consuntiva per la rendicontazione ma anche, o forse soprattutto, per aumentare la propria apertura al territorio offrendogli quello strumento che, a tutt'oggi, non è ancora presente in misura almeno sufficiente (o non lo è completamente), di fatto mortificando il lavoro divulgativo (scientifico!) di chi si adopera in tal senso.
Il Gruppo di Lavoro Terza Missione BioMorf/UniMe, il Dipartimento BioMorf e l'Università di Messina si augurano che lo sforzo di raccogliere, organizzare e catalogare le attività presentate in queste pagine venga apprezzato e valorizzato soprattutto dai non universitari (ovvero dai veri destinatari di quest'opera), ma anche che i Colleghi tutti si sentano invogliati a partecipare attivamente alla crescita del portale.
A tutti, buona lettura!
bibliografia/sitografia
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- Natalia Milazzo, "Non c’è due senza tre: perché la Terza Missione per le università è importante, e migliora la didattica e la ricerca", https://www.scienzainrete.it/articolo/non-c-due-senza-tre-perch%C3%A9-terza-missione-le-universit%C3%A0-importante-e-migliora-didattica-e, 2025.
- Claudio Giunta, "Ancora sulla ‘terza missione’ all’università", https://claudiogiunta.it/2025/01/ancora-sulla-terza-missione-alluniversita/, 2025.