il BLOG della Terza Missione BiOMorF/UniMe

per condividere scienza, conoscenza, cultura e curiosità

Il "capitale scientifico"

La prof.ssa Antigone Marino, Ricercatrice presso l'Istituto di Scienze Applicate e Sistemi Intelligenti del CNR, presso il Dipartimento di Fisica dell'Università di Napoli Federico II, dove coordina le attività del laboratorio di Ottica della Soft Matter, e Consigliere della Società Italiana di Fisica (SIF), nonchè Direttore del Board of Directors della OPTICA Foundation e vice presidente dell'Italian IEEE Photonics Society Chapter ed editor di diverse riviste, ha pubblicato recentemente sulla rivista online della SIF un interessantissimo articolo (di cui riportiamo succintamente a seguire il pensiero) nel quale illustra il tema del capitale scientifico per proporre un cambiamento nella pratica didattica che permetta ai docenti di rendere l’insegnamento delle Scienze avvincente e inclusivo, fornendo una prospettiva di coinvolgimento anche a ragazzi e ragazze che per estrazione sociale e culturale non avrebbero basi solide in termini di capitale scientifico.

Il sociologo francese Pierre Bourdieu negli anni '70-'80 propose di ampliare il concetto di capitale proposto da Karl Marx identificando inizialmente come capitale qualsiasi tipo di risorsa che conferisca vantaggi a chi la possiede e, a differenza della teoria neoclassica e marxiana, egli ritiene che il capitale non sia esclusivamente di tipo economico ma possa distinguersi in quattro tipologie: economico (risorse finanziarie), sociale (relazioni e reti interpersonali), simbolico (riconoscimento o meno da parte delle altre persone) e culturale (conoscenze e competenze dell'individuo).

Nel suo lavoro del 2015 “Science capital”: A conceptual, methodological, and empirical argument for extending bourdieusian notions of capital beyond the arts, Louise Archer, professoressa di Sociologia dell'Educazione all'University College London, estende il pensiero di Bourdieu all'ambito scientifico, definendo il capitale scientifico dell'individuo come l'insieme di tutte le risorse legate alla scienza che l'individuo possiede.

L'interessante conclusione cui perviene Marino è che il fine non è più semplicemente aumentare la consapevolezza dell'importanza della scienza o il numero di ragazzi e ragazze che scelgono una professione scientifica, ma fornire strumenti e opportunità che rafforzino il capitale scientifico di tutti gli individui, indipendentemente dalle loro scelte future: la terza missione diventa quindi anche uno strumento di equità culturale.

L'intero articolo di A. Marino può essere letto in circa 3 minuti; è una lettura molto interessante e proficua e vi invitiamo a farla.

Buona lettura!

admin - mercoledì 1 febbraio 2023 12:14:25

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commenti

Francesca Maria - mercoledì 1 febbraio 2023 12:22:37

articolo interessante che dovrebbe essere letto soprattutto da genitori e professori che a volte sono distratti sulle reali potenzialità dei ragazzi, e dai ragazzi stessi per farsi valorizzare e indirizzare meglio


Elisa Venera Ruello - mercoledì 1 febbraio 2023 18:13:21

aggiungerei che anche i capitali, non economici, devono essere fatti fruttare ciò restituisce degli utili per chi li possiede ed è produttivo per coloro i quali ne vengono messi a conoscenza

admin - mercoledì 1 febbraio 2023 12:25:37

grazie Elisa per averci segnalato questo articolo


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